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Gambling online e GAP: la «nuova alleanza» che colpisce anche i giovani

Era il 2011 quando il gioco online fu legalizzato in Italia. Sette anni dopo i numeri del suo boom sono impressionanti: nel 2017 si è assistito ad una crescita del +22% dei ricavi. In particolare, i giochi online dei casinò hanno subito un’impennata del +35% rispetto ai 12 mesi precedenti con un profitto di circa 460 milioni. I dati del primo trimestre di quest’anno, da gennaio a marzo, indicano che sono stati spesi dagli Italiani quasi 55 milioni di euro, il 33% in più rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. Questo trend economico, però, ha comportato anche delle conseguenze dal punto di vista sociale.

I numeri della ludopatia in Italia

Il gambling online, come dimostra una indagine pubblicata da Filippo Romano, ha aumentato anche il numero di persone affette da GAP. In Italia sarebbero ben 800.000 i giocatori patologici. Almeno l’80% della popolazione adulta del nostro Paese gioca regolarmente o ha giocato spesso nel corso dell’anno. L’Italia si classifica al secondo posto al mondo seguita dal Canada come spesa sostenuta pro-capite dai cittadini. Si badi bene però: la quantità di soldi spesi è stata calcolata considerando tutta la popolazione, quindi, anche i bambini ed i neonati. Questo significa che la spesa pro capite è di fatto maggiore di quella registrata dalle statistiche. Ma qual è la differenza tra il GAP normale e quello online? Vediamo di scoprirlo.

 Caratteristiche GAP online

Il GAP online ha diverse differenze rispetto a quello tradizionale. Anzitutto, la velocità nel manifestarsi. La rete, infatti, ha accelerato tale processo, dando la possibilità di giocare ad ogni ora ed in ogni luogo e aumentando anche le possibilità di gioco con cui cimentarsi. Questo ha favorito anche lo sviluppo della patologia sociale nota come «rinforzo intermittente». Si tratta di una condizione che prende il giocatore quando vince una partita dopo un tot di sconfitte. A questo punto si convince che la fortuna abbia svoltato e inizia a giocare con ancora più accanimento di prima.

Oltre ad aumentare i flussi di gioco, la rete ha anche privato gli individui affetti da GAP della loro «identità». Se, infatti, chi gioca con assiduità nei casinò terrestri è facilmente identificabile, come si può riconoscere un individuo che passa la maggior parte del tempo puntando nascosto dietro lo schermo di un cellulare o di un computer? L’isolamento dei giocatori è la terza caratteristica distintiva del GAP online. Il giocatore, infatti, è sempre più isolato all’interno della sua stanza e finisce per vivere in una realtà tutta sua, lontano da ogni forma umana, sia essa un parente o semplicemente un conoscente. Se un giocatore di un casinò terrestre comunque finisce per socializzare con chi frequenta il suo stesso ambiente, uno che sceglie di giocare in rete, si autocondanna, dunque, ad una sorta di eremitaggio.

Giovani in difficoltà

Uno degli aspetti più drammatici del GAP online è che colpisce soprattutto i più giovani. I ragazzi di oggi sono nativi digitali. Sono abituati a navigare in rete senza alcun tipo di filtro e questo, alla lunga, si rivela una trappola. Gli ultimi dati a disposizione sul gioco d’azzardo giovanile sono quelli relativi alla relazione al Parlamento 2016 sullo stato delle tossicodipendenze nel nostro Paese. Le cifre che li riguardano sono terrificanti: tra i ragazzini dai 15 ai 19 anni, il 42% ha giocato d’azzardo almeno una volta nell’anno precedente. Più di 200.000 ragazzi under 19, puntano soldi quattro o più volte la settimana.

Cosa si può fare in simili casi? Serve soprattutto una maggiore attenzione da parte dei genitori o un aiuto esterno. La rete può essere un nemico molto subdolo se non si sa come affrontarlo.