Che differenza c’è tra la corrente alternata e la corrente continua?

Differenza tra AC e DC

No, non stamo parlando della famosa Rock Band australiana, bensì di corrente, la quale è presente nelle nostre città sotto forme diverse. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Corrente continua

La corrente continua è un tipo di corrente elettrica in cui gli elettroni fluiscono in una direzione unica, generando un flusso di elettroni costante nel tempo. La corrente continua viene prodotta da apparecchi elettrici come pile e batterie e viene utilizzata per alimentare apparecchiature elettroniche che richiedono una tensione costante, come ad esempio i motori elettrici.

Corrente alternata

La corrente alternata, invece, è un tipo di corrente elettrica in cui la direzione del flusso di elettroni varia periodicamente in modo sinusoidale, generando una tensione che varia nel tempo. La corrente alternata (AC) viene prodotta da apparecchi elettrici come alternatori e trasformatori (viene prodotta quando un campo magnetico viene fatto ruotare all’interno di una bobina di avvolgimento, causando l’induzione di una tensione che varia in modo sinusoidale nel tempo) e viene utilizzata per alimentare apparecchiature elettriche che richiedono una tensione variabile, come ad esempio le lampadine.

La corrente alternata è molto più efficiente della corrente continua per il trasporto e l’utilizzo su lunghe distanze, e viene quindi utilizzata in quasi tutte le applicazioni elettriche, dall’alimentazione elettrodomestici fino all’illuminazione.

In generale, la scelta tra corrente continua e corrente alternata dipende dalle specifiche esigenze del carico elettrico al quale l’energia viene fornita. La corrente continua viene utilizzata per alimentare apparecchiature che richiedono una tensione costante, mentre la corrente alternata viene utilizzata per alimentare apparecchiature che richiedono una tensione variabile.

Per capire se una corrente è continua o alternata con un tester elettrico, basta seguire questi semplici passaggi:

  1. Assicurati che il tester sia calibrato e correttamente funzionante.
  2. Collega il tester alla corrente che vuoi testare, utilizzando i puntali del tester.
  3. Seleziona il range di frequenza appropriato sul tester. Per la corrente continua, dovrai selezionare un range che va da 0 a 10 Hz; per la corrente alternata, dovrai selezionare un range che va da 40 a 500 Hz.
  4. Misura la frequenza della corrente utilizzando il tester. Se la frequenza è compresa tra 0 e 10 Hz, allora si tratta di corrente continua; se la frequenza è compresa tra 40 e 500 Hz, allora si tratta di corrente alternata.

Come funziona l’impianto elettrico domestico?

L’impianto elettrico domestico è un sistema che utilizza corrente alternata monofase per soddisfare i fabbisogni energetici della casa.
Essendo una componente importante per la sicurezza degli ambienti domestici, è composto da diversi elementi che devono essere installati e mantenuti da professionisti specializzati, conformemente alle norme vigenti. L’impianto infatti trasporta la corrente elettrica ai punti luce, alle linee elettriche (prese di corrente) e agli elettrodomestici attraverso cavi specifici, e se non è eseguito a regola d’arte si rischia non solo un funzionamento non corretto, con rischio anche di incendio per sovraccarico, ma anche di trovare costi elevati in bolletta.

Tra l’altro esistono molti consigli utili per abbassare i costi in bolletta, ma già in partenza è importante avere un impianto a norma e scegliere un offerta tarata sulle proprie esigenze.

Per garantire il corretto funzionamento dell’impianto e per evitare costi elevati in bolletta, è importante scegliere la giusta offerta energetica, basata sulle proprie abitudini di consumo. Ad esempio, optare per una tariffa monoraria o bioraria

Differenza tra alternatore e generatore

Un alternatore e un generatore elettrico sono due dispositivi che generano corrente elettrica utilizzando energia meccanica.
La principale differenza tra i due dispositivi è che un alternatore è progettato per generare corrente alternata, mentre un generatore produce corrente continua. Inoltre, un alternatore è solitamente più piccolo e più leggero di un generatore, ed è in grado di produrre una maggiore quantità di corrente per unità di peso rispetto a un generatore.

Un alternatore viene generalmente utilizzato per produrre energia elettrica a bassa tensione, come ad esempio per alimentare piccoli impianti elettrici domestici o per ricaricare batterie.

Un generatore, invece, è un apparecchio che produce corrente continua, ovvero un tipo di corrente che fluisce in una sola direzione in modo costante nel tempo. Un generatore viene utilizzato per produrre energia elettrica a elevata tensione e può essere impiegato in una vasta gamma di applicazioni, dall’alimentazione di grandi impianti di produzione di energia elettrica fino all’alimentazione di sistemi elettrici su larga scala, come ad esempio per la continuità operativa nelle strutture sanitarie.

In estrema sintesi, se proprio vogliamo essere il più concreti possibile, la principale differenza tra un alternatore e un generatore è che il primo produce corrente alternata, mentre il secondo produce corrente continua.

Come funziona un alternatore

Un alternatore è un apparecchio elettrico che utilizza il movimento di un campo magnetico per generare corrente elettrica.

In generale, un alternatore è composto da un rotore, che può essere solitamente una bobina di avvolgimento e in casi particolari un insieme di magneti permanenti, e da uno statore, che contiene le spire di una o più bobine di avvolgimento.

Quando il rotore viene fatto girare all’interno dello statore, il campo magnetico che esso genera viene intercettato dalle bobine di avvolgimento dello statore, causando la generazione di corrente elettrica. La corrente viene quindi raccolta da dei morsetti posti sull’alternatore e può essere utilizzata per alimentare un carico elettrico.

In sintesi, il funzionamento di un alternatore può essere descritto come segue:
il rotore viene fatto girare all’interno dello statore, generando un campo magnetico che interagisce con le bobine di avvolgimento del statore; questo fa sì che le bobine di avvolgimento producano corrente elettrica, che viene raccolta e utilizzata per alimentare un carico elettrico.

l’alternatore a magneti permanenti

Un alternatore a magneti permanenti è un tipo di alternatore che utilizza magneti permanenti al posto di una bobina di avvolgimento per generare corrente elettrica. Questo tipo di alternatore è generalmente più piccolo, più leggero e più efficiente rispetto agli alternatori tradizionali e viene spesso utilizzato in applicazioni dove è richiesta una elevata efficienza energetica, come ad esempio in impianti fotovoltaici o impianti eolici da almeno 3kw.

Quanto alla quantità di energia che può generare un alternatore a magneti permanenti, dipende dalle dimensioni e dalla potenza del motore a cui è collegato. In generale, però, si può dire che questi alternatori sono in grado di generare una quantità di energia sufficiente per alimentare piccoli impianti elettrici domestici o per ricaricare batterie.