pelli di squalo per levigare

Pelli di squalo usate per levigare: come e perché?

Tempo orsono la pelle dello squalo veniva utilizzata dagli artigiani di ogni genere per levigare qualsiasi tipo di materiale, almeno per tutto il periodo che antecedette l’invenzione della carta vetrata o abrasiva. Il nome tecnico era “zigrini”, realizzati con la pelle dello squalo Lamna Nasus. Comunemente conosciuto come lo squalo smeriglio (da smerigliare, levigare).

Si tratta di un parente diretto dello squalo bianco, talmente simili che spesso vengono confusi e può raggiungere fino a tre metri di lunghezza. La peculiarità di questi esemplari è la carena sulla coda. Anche se in piccola percentuale sono presenti anche nel Mar Adriatico.

Antecedentemente l’invenzione della carta vetrata, dunque, sembra che gli artigiani, per conferire al legno l’aspetto della seta, prima di procedere con la lucidatura finale della superficie, utilizzavano lo zigrino.

Le particolarità di queste pelli sono i minuti dentelli cutanei, dotati di punta rivolta verso l’interno e rivestita di smalto. Sono queste ultime a renderle adatte a levigare avorio, ebano… e via dicendo ma, anche per ricoprire astucci ed altri tipi di oggetti ornamentali.