Olio extravergine di oliva: una storia di eccellenza

Forse non tutti sanno che la produzione di olio extravergine di oliva occupa un posto d’onore nell’evoluzione storica della nostra Italia. Questo irrinunciabile condimento da cucina è considerato uno dei pilastri fondamentali della dieta mediterranea, anche grazie al supporto di numerose evidenze scientifiche che ne hanno confermato le preziose virtù nutrizionali. Nel contesto di una dieta salutare, infatti, i benefici dell’olio EVO sono da secoli riconosciuti come un importante alleato per il benessere della salute, grazie al suo vantaggioso profilo lipidico, rispetto ad altri oli vegetali, oltre alla presenza di vitamine, antiossidanti, fitosteroli ed acidi grassi monoinsaturi.

Se dovessimo usare un’espressione per descrivere l’evoluzione dell’olio extravergine di oliva nella storia, dovremmo ammettere romanticamente che esso “ha superato gli oceani del tempo, per incontrarci”. Dalle testimonianze storiche sappiamo che le  proprietà salutistiche e curative dell’olio extravergine di oliva erano già conosciute in antichità. Dalla ‘notte dei tempi’, infatti, l’albero di ulivo e i sui frutti sono stati celebrati dai popoli e resi eterni, attraverso cerimoniali religiosi e miti popolari.

Nei secoli a venire, la storia dell’olio EVO ha rappresentato una delle chiavi fondamentali dell’evoluzione stessa delle civiltà del Mediterraneo. Questa espansione è stata favorita dalla presenza di un territorio dalla geomorfologia e dalle condizioni climatiche favorevoli alla coltivazione dell’ulivo. Ma partiamo dall’inizio e facciamo brevemente un excursus storico dell’olio extravergine di oliva, per comprendere l’importanza fondamentale del suo contributo all’Umanità in campo alimentare, medico, cosmetologico ed industriale.

 

Olio EVO nella storia: l’origine di un mito

 

La produzione di olio extravergine di oliva nella storia (anche se gli ulivi erano già presenti in epoche più antiche) risale a circa il 5000 a.c. nella cosiddetta ‘Mezzaluna fertile’, o antica Mesopotamia, più ad est del Mediterraneo. È stata la Grecia, però, qualche secolo più tardi, a diffondere la coltura dell’olivo in Italia, con tutti il simbolismo sacro di cui era rivestito questo albero. Secondo la mitologia greca, infatti, l’affascinante storia dell’olio di oliva si collega alla nascita dell’antica Atene, attraverso un racconto simbolico, carico di valenze universali.

Il mito dell’olio di oliva ci tramanda che, nella gara per aggiudicarsi il protettorato sull’Acropoli, Atena, dea della sapienza,  sfida Poseidone impiantando il primo albero di ulivo nella roccia, laddove doveva essere edificata la futura città. Il prezioso albero “illuminava la notte e donava la pace” e per millenni “con i suoi frutti avrebbe dato un succo meraviglioso che gli uomini avrebbero potuto usare per la preparazione dei cibi, per la cura del corpo, per la guarigione delle ferite e delle malattie e quale fonte di luce per le abitazioni” (come potete leggere in questa pagina sul sito di ANAPOO) .

 

La storia dell’olio extravergine di oliva: il ‘Rinascimento’ dell’ulivo in Italia

 

Tralasciando alcune fasi fondamentali della storia dell’olio Evo in Italia, per rendere più sintetica la trattazione, giungiamo al 1700 d.c., secolo in cui si intensifica la sua produzione e la sua richiesta in tutti i Paesi europei. In quell’epoca, l’Italia era il maggiore produttore di olio extravergine di oliva in Europa e le terre destinate alla coltivazione degli uliveti si moltiplicarono, sulla scia di un commercio sempre più fiorente.

L’olio di oliva aveva molte applicazioni che vanno al di là dell’uso alimentare ed era utilizzato nella produzione di saponi, unguenti, carburante per lampade e nell’industria conserviera. Ciò che era apprezzato e posto tra le eccellenze del Made in Italy dalle nazioni d’oltralpe, era, soprattutto, la qualità dell’olio EVO italiano, una connotazione  che ha mantenuto fino ai giorni nostri ed è stata supportata dall’avvento di nuove tecnologie.

 

L’olio extravergine di oliva nella storia: un patrimonio per le future generazioni

 

Ad oggi, l’Italia vanta una massiccia presenza di uliveti nelle sterminate campagne che si estendono dal Nord al Sud della penisola. Esiste una precisa normativa italiana ed europea che regolamenta la classificazione degli oli extravergine di oliva, secondo certi specifici standard qualitativi, come potete leggere sul sito ufficiale dell’Unione Europea nella sezione dedicata all’olio di oliva. In questa pagina dedicata allo Standard Qualitativo per l’olio EVO sul sito oliocongedi.com, trovate altre informazioni un’azienda privata certificata sul territorio. Nell’attuale panorama italiano, sono ben 538 le cultivar di olive destinate alla produzione e molte varietà tipiche regionali hanno anche toccato punte d’eccellenza, aprendosi a nuovi mercati europei e mondiali.

La storia dell’olio Evo pugliese, toscano, lucano, ligure sono entrati a far parte nei patrimonio identitario che rappresenta l’Italia nel mondo, non solo sotto il profilo strettamente commerciale, ma soprattutto nutrizionale, medico e culturale. La letteratura scientifica si è, ormai, da tempo espressa favorevolmente sul binomio ‘olio EVO e salute’ e puntare sulla qualità di questo prodotto, nel contesto di un’alimentazione sana, diventa una priorità insindacabile per vivere in benessere. Se volete approfondire altri consigli per una buon alimentazione, andate a questo link

Per questo motivo e per altri che, forse, ancora non conosciamo, la produzione di olio extravergine e la salvaguardia degli uliveti costituiscono un passaggio obbligato, se vogliamo assicurare tutte le qualità gustative e salutistiche di questo prezioso frutto della terra e consegnarlo alla storia delle generazioni che verranno.